Il rischio di disinformazione, di notizie false, di rimaneggiamento è una delle maggiori preoccupazioni della Commissione europea che guarda alle elezioni del 2019. Per tentare di ovviare al problema la Commissione ha organizzato un piano d'azione il cui obiettivo è "tutelare i propri sistemi democratici e i dibattici pubblici e in previsione delle elezioni europee del 2019 e delle elezioni nazionali e locali che si terranno in vari Stati membri entro il 2020".
Il piano, concentrato su quattro settori, prevede la realizzazione di un sistema di allarme rapido per segnalare in tempo reale le minacce e di attento monitoraggio dell'attuazione del Codice di buone pratiche firmato dalle piattaforme online. In aggiunta la Commissione prevede di impiegare più personale e di aumentare il budget destinato al contrasto della disinformazione (da 1,9 a 5 milioni di Euro).
Un altro grande impegno è quello della sensibilizzazione dei cittadini e della loro "alfabetizzazione mediatica" col sostegno di fact-checkers indipendenti e di ricercatori che individueranno e denunceranno le campagna di disinformazione diffuse sui social network.
Entro la fine del 2018 le piattaforme on line dovranno aggiornare la situazione e poi fornire un resoconto mensile fra gennaio e maggio 2019. In gennaio la Commissione pubblicherà un primo aggiornamento sul Codice di buone pratiche (che se risultasse insoddisfacente potrebbe essere dotato anche di misure normative). Da marzo 2019 sarà attivato il sistema di allarme rapido.
Fonte: https://eeas.europa.eu/