Nel Rapporto Istat del 2018 - recentemente diffusa la ventiseiesima edizione - vengono come ogni anno affrontati i cambiamenti, i mutamenti demografici, le trasformazioni sociali, il lavoro, il sistema dell'istruzione e affrontando queste dinamiche propone la chiave di lettura delle reti e delle relazioni tra le persone, tra le persone e gli attori sociali: imprese, istituzioni, gruppi formali e informali, e degli attori sociali tra loro.
E a proposito di rete il Rapporto rileva che in Italia l'utilizzo della Rete è cresciuto, si pone come modalità complementare della relazione, ha creato nuovi modi di comunicare, interagire e dialogare, di mettersi in relazione anche se non "in presenza".
Nel Rapporto è evidenziato come la Rete sia uno strumento di potenziamento delle relazioni sociali: chi frequenta di più gli amici è anche più attivo sui social network. Le relazioni sociali tradizionali restano la forma di interazione più soddisfacente.
Evidenzia il Rapporto che l'Italia si colloca agli ultimi posti fra i Paesi dell'Unione europea con il 69,0% di utenti regolari di Internet tra i 16 e i 74 anni. Naviga di più la generazione di coloro che sono nati dopo il 1996: 90,3%. Nell'ultimo decennio la generazione dei nati tra il 1966 e il 1980 ha fatto registrare considerevoli incrementi che hanno ridotto il divario con i millenials, le generazioni cresciute nell'era del digitale: dal 48,2% del 2006 al 79,6% del 2016. Le persone con titoli di studio più elevati e quelle residenti nel centro-nord sono i navigatori più assidui.
Infine, alcuni dati sui social network. Nel 2016, il 60,1% degli utenti ha utilizzato un social network; il 52,5% ha inviato messaggi in chat, scritto su un blog o su un forum; il 32,4% ha condiviso testi, fotografie o musica. Inviare messaggi, intervenire su blog o forum è un'attività più diffusa nelle città del centro-nord (55,0%); nei territori del disagio (64,2%) e nel Mezzogiorno interno (63,1%) dove sono più numerosi gli utenti di social network.
www.istat.it